Uno spazio dove scrivere pensieri, riflessioni, domande. Uno spazio per condividere il cammino verso la Cresima. E oltre.

sabato 27 novembre 2010

La forza dell'Incontro

In Zaccheo l’incontro con Gesù produce un cambiamento inaspettato. Zaccheo era un pubblicano e i pubblicani al tempo di Gesù erano persone di grande bassezza umana e morale. Avevano anche traffici con i romani e guadagnavano in maniera abbastanza losca.
Gesù gli propone un rapporto con se stesso "voglio mangiare a casa tua". Il mangiare è segno di convivialità. Gesù, quindi, di fronte al pubblicano Zaccheo gli dice: voglio esserti amico, non gli dice: "Zaccheo devi essere bravo, Zaccheo devi comportarti bene,..." Gesù gli propone solamente se stesso.
Il fattore che ha fatto scaturire una rigenerazione dell’umanità di Zaccheo cosa è stato? E’ stato un discorso, una predica per convincerlo? No. Allora cos’è che ha fatto rifiorire l’umanità di Zaccheo, che ha fatto rifiorire la sua moralità?
All’origine della conversione di Zaccheo c’è la cosa più umana che l’uomo possa conoscere: un incontro , un avvenimento che accade e che ha la forma di un incontro umano. Accade quel giorno lì ciò che Zaccheo non avrebbe mai potuto immaginare e quell’incontro lì ha la forma di un incontro umano, cioè di un incontro con un uomo che gli propone solo se stesso, cioè "voglio esserti amico, voglio un incontro con te, mi interessa la tua vita".

sabato 20 novembre 2010

Dalla notte alla Luce

La notte: simboleggia l’assenza della luce, il momento dell’incertezza, della paura, dell’immobilismo. Nicodemo (Gv. 3, 1-21) va da Gesù di notte perché non è capace di agire con gioia e serenità. Anche noi ci avviciniamo a Gesù “di notte” quando non siamo disposti ad affidarci pienamente a Lui e siamo pieni di dubbi o di poca volontà di incontrarlo veramente, o quando compiamo azioni che sappiamo essere sbagliate e contrarie alla Sua volontà. Il nostro deve essere un cammino quotidiano dalla notte alla Luce!

domenica 31 ottobre 2010

Fede: dono da accogliere e costruire

LE FINESTRE E IL SOLE
Due amici camminavano sulle colline che attorniavano una grande città. “Non riesco a credere che Dio ami tutti gli uomini, uno per uno. Come è possibile che ami anche me?” disse ad un certo punto il primo. Gli rispose l’amico, uomo di grande fede: “Vedi laggiù la nostra città? Vedi ogni casa? Vedi le finestre di ogni casa?” “Certo”, rispose l’altro. “Allora non devi disperare. Il sole è uno solo, ma ogni finestra della nostra città, anche la più piccola e la più nascosta, ogni giorno, almeno per un po’ di tempo, viene baciata dal sole. Forse tu disperi perché tieni chiusa la tua finestra.”
da "Sole, cuore, amore" ed. San Paolo

Dio ha sete che noi abbiamo sete di Lui.
Sant'Agostino

sabato 23 ottobre 2010

La vera felicità

La felicità non è l'obiettivo della nostra vita, ma la conseguenza di come viviamo. La felicità, come la nostra ombra, fugge quando la inseguiamo e ci segue quando camminiamo verso il sole e la verità.
Dario Lostado

La felicità non è una meta cui tendere: è un modo di viaggiare.
Helder Camara

Io so che voi, come giovani, aspirate alle cose grandi, che volete impegnarvi per un mondo migliore. Dimostratelo agli uomini, dimostratelo al mondo, che aspetta proprio questa testimonianza dai discepoli di Gesù Cristo e che, soprattutto mediante il vostro amore, potrà scoprire la stella che seguiamo.
Benedetto XVI - XX g.m.g., Colonia, 21 agosto 2005

sabato 16 ottobre 2010

Che cercate?

Questa Fede è difficile, perché non nasce con noi, non ci viene naturale e istintiva.
Questa Fede non può che nascere da una scelta libera e consapevole.
Questa Fede è una conquista.
Questa è la Fede di Gesù: la fede di coloro che accolgono la sua Parola e accettano di seguirlo sulle strade di Dio.
(Don Tonino Lasconi)

"... ancora a parlare di Gesù? Basta! Ormai ce l'hanno raccontato in tutti i modi, le conosciamo le sue storie..."

E' proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un'altra prospettiva. [...] Osate cambiare, cercate nuove strade!
dal film "L'attimo fuggente"

domenica 2 maggio 2010

«Giovani, sappiate scegliere»

 Ai giovani radunati in piazza San Carlo, Papa Benedetto XVI ha detto di avere il coraggio delle proprie scelte di vita. «Oggi - ha detto il Papa - non è facile parlare di vita eterna e di realtà eterne, perchè la mentalità del nostro tempo ci dice che non esiste nulla di definitivo: tutto muta e anche molto velocemente». «Cambiare è diventata, in molti casi, la parola d'ordine, l'esercizio più esaltante della libertà», ha osservato. «Cari giovani - ha subito ammonito - non è questa la vera libertà, la felicità non si raggiunge così. Ognuno di noi è creato non per compiere scelte provvisorie e revocabili ma scelte definitive e irrevocabili», nel matrimonio come nella vita consacrata. Poi, citando il beato Pier Giorgio Frassati, un giovane di Torino portato agli onori degli altari 20 anni fa, Ratzinger ha formulato un'ultima raccomandazione: dovete «vivere e non vivacchiare».
da "Corriere della sera"